In un clima di acceso confronto sulla riforma del lavoro nessuno ha ancora notato che, ad oltre sei mesi dalla sua entrata in vigore, largamente disatteso è l’obbligo di legge che impone a scuole e università di rendere pubblici, in modo gratuito e attraverso i propri siti internet, i curricula di studenti, diplomati e laureati (cfr. la Legge n. 15 luglio 2011, n. 111 e DM 20 settembre 2011). Eppure, anche solo una considerazione di buon senso potrebbe indicare che uno dei gravi problemi che penalizzano i giovani sul mercato del lavoro è la totale assenza di trasparenza sui curricula e sulla circolazione delle relative informazioni.
Per il 65% delle università contattate, non è possibile l’accesso diretto e gratuito on line ai CV dei loro studenti o laureati. Ma ancor più sorprendente, considerando la nuova normativa, è che per oltre la metà delle università i curricula dei propri studenti siano accessibili alla aziende unicamente a pagamento attraverso il sito di Almalaurea. Soltanto il 35% delle università contattate prevede la possibilità di accesso on line ai CV degli studenti e laureati.
In realtà, solo il 10% del totale gestisce direttamente la pubblicazione dei curricula. Negli altri casi, la consultazione dei CV avviene attraverso sistemi informatici esterni, ai quali le Università aderiscono: AlmaScelta (di Almalaurea) oppure il sistema SOUL (Sistema di Orientamento Universitario al Lavoro, al quale partecipano le università del Lazio).
Alcune Università consorziate ad Almalaurea, per adempiere all’obbligo di pubblicazione e messa a disposizione gratuita dei CV, hanno predisposto sui loro siti il collegamento ad AlmaScelta che, in tale ambito di riferimento, mette a disposizione blocchi di 100 CV gratuiti. All’esaurimento del “pacchetto” è necessario rinnovare la richiesta di accesso. Con riferimento a SOUL, è invece emerso che l’accessibilità al sistema è garantita soltanto alle aziende, non invece alle agenzie per il lavoro, le quali eventualmente devono chiedere direttamente alle facoltà delle università aderenti i CV degli studenti e laureati.
Per il 12% delle Università contattate, inoltre, non è possibile l’accesso diretto ai CV on line. Occorre tuttavia, precisare che alcuni di questi Atenei mettono a disposizione le informazioni relative ai propri laureati fornendo veri e propri CV oppure liste contenenti i dati anagrafici e universitari. Soltanto due Università non sono disponibili a fornire liste, né affermano che stanno organizzandosi per adeguarsi alla normativa.
È evidente come tale situazione determini un danno notevole per i giovani laureati. La scarsa diffusione e circolazione dei loro CV nel mercato del lavoro e la difficoltà delle aziende ad ottenere i curricula riducono indubbiamente le opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. L’occupazione giovanile non è solo legata alla flessibilità in entrata e alla riforma dell’articolo 18, ma dipende anche dalla capacità di applicare le buone leggi che già esistono e sono tuttavia disattese. Per dare maggiori opportunità ai giovani di accesso al mercato del lavoro è, infatti, prioritario che scuole e università si organizzino per rendere finalmente accessibili, in modo libero e gratuito, i curricula dei propri studenti, diplomati e laureati.
Aiutare i giovani nella difficile transizione dalla scuola al lavoro dovrebbe invero essere una delle principali mission delle nostro scuole e università. Il fatto che questa sensibilità non sia ancora maturata impone allora adeguate azioni ispettive e di controllo per verificare che quantomeno le leggi buone che esistono vengano rispettate.
Silvia Spattini
Direttore e Senior Research fellow di ADAPT
Michele Tiraboschi
Responsabile scientifico di ADAPT
[Fonte. ADAPT]